Lo hanno sempre detto in tanti, ma nessuno prima dei nostri cugini svedesi lo aveva mai dimostrato scientificamente.
Studiare all’aria aperta è meglio che chiudersi in classe.
Per studiare e approfondire alcuni temi specifici è meglio camminare e chiacchierare che starsene seduti, immobili, in un’aula.
A rinverdire questa tradizione giunge ora una ricerca svedese del KTH (Kungliga Tekniska Högskolan), il politecnico dell’Università Statale di Stoccolma.
Ne è autore il professor Olle Bälter, associato di informatica, che ha sperimentato le profonde differenze tra le lezioni al chiuso e quelle all’aperto, cominciando a misurarle osservando un gruppo di suoi studenti, condotti a spasso in un parco per fare lezione.
“Gli studenti” spiega il professor Bälter “si sentono più liberi all’aperto che al chiuso. Parlano di più, intervengono di più, sono più curiosi proprio perché più liberi“.
La scoperta è ancor più vera nelle fasce d’età dell’infanzia.
Ridurre i bambini ad un’innaturale immobilità ne costringe anche le capacità creative e espressive viceversa un ambiente esterno aumenta le capacità di memorizzazione e di concentrazione.
Dunque, fate come Aristotele, abbandonate le mura domestiche e scendete con in vostri bimbi in strada, basta una panchina, un cortile o un prato e ovviamente una sana merenda.
Provare per credere.